I notevoli progressi in campo sanitario hanno sollevato preoccupazioni sul ruolo della medicina per il rischio di un conflitto tra cultura tecnologicoscientifica e umanistica con le relative ripercussioni di ordine etico. Si pensi allo stress del vivere in grandi città metropolitane che, pur offrendo numerose occasioni di lavoro e di relazioni sociali, pongono serie problematiche mediche per l’inquinamento atmosferico e l’altissima concentra-zione demografica. Più grande è una città, più elevate sono le possibilità di respirare sostanze tossiche, di soffrire di disturbi psichici o di contrarre malattie infettive sia vecchie che nuove, queste ultime in aumento per incidenza e gravità. Ulteriori preoccupazioni riguardano i giovani e gli anziani, soprattutto quelli residenti nei quartieri abbandonati ed economicamente più deboli. I primi in quanto protagonisti e vittime del cyberbullismo o di nuove dipendenze (alcool, droghe, internet), i secondi perché predisposti a varie malattie croniconeurodegenerative, in particolare l’Alzheimer, una delle forme più gravi e invalidanti di demenza. In queste patologie del cervello gli approcci assistenziali sono di fondamentale importanza, associati a medicine la cui efficacia si riduce nel tempo. Ma oggi la ricerca scientifica offre farmaci biologici o interventi tecnologici che fino a poco tempo fa sembravano letteratura fantascientifica. Infatti, nelle malattie ereditarie è possibile intervenire sul DNA e correggere quei geni la cui funzione è alterata, mentre nelle malattie neurodegenerative, in particolare il Parkinson, la speranza è la riparazione dei neuroni con il trapianto di cellule staminali sane. In conclusione, l’obiettivo di questi incontri è delineare alcune delle nuove sfide della medicina nella odierna società del benessere. Le potenzialità e le prospettive devono però confrontarsi con il grande capitolo della responsabilità etica, in quanto non si deve dimenticare che “la medicina per definizione è servizio alla vita umana, e come tale essa comporta un essenziale e irrinunciabile riferimento alla persona nella sua integrità spirituale e materiale” (Discorso del santo Padre Francesco ai medici, 20 settembre 2019).

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