• Ambrosianeum Fondazione Culturale e Fondazione Matarelli
    invitano al ciclo d'incontri a cura di


    Marco Garzonio e Giorgio Lambertenghi Deliliers


    QUESTIONI ETICO-ANTROPOLOGICHE
    IN MEDICINA


    Introduzione
    Nell’attuale società individualista e tecnologica la medicina sta smarrendo la sua vocazione umanistica, tradizionalmente ispirata sia a criteri antropologici che studiano l’essere umano sotto diversi punti di vista, sia a principi di etica deontologica rivolti al rispetto della dignità della persona, non riducibile solamente alla vita biologica. Un primo scenario riguarda le proposte volte a promuovere la longevità con modelli alimentari a basso contenuto calorico in accordo con il detto ippocratico che “i magri vivono più a lungo dei grassi”, oppure volte a prevenire patologie con l’assunzione di prodotti “biologici a basso impatto ambientale”. Dal momento che cibo e salute sono divenuti il binomio di un benessere psicofisico sempre più ricercato dalle persone, la scelta di alimenti commercializzati come genuini e di alta qualità è in forte crescita, così come le mode dietetiche suggerite dalla cultura dei mass media. Il tema si connette ad altri, come lo stile di vita e l’equilibrio spirituale. L’insegnamento evangelico ci invita a non considerare il cibo un assoluto: “la vita non vale forse più del cibo? (Mt 6,25)”.

    Un secondo scenario riguarda le crescenti “domande di morte” come soluzione a patologie terminali gravi, connesse alla dinamica propria del progresso tecnicoscientifico. “Il potere medico si amplia e tende a mettere sotto controllo tutto l’arco dell’esistenza, dall’inizio alla fine” come nel caso dell’accanimento terapeutico e dell’eutanasia, due fenomeni in apparenza opposti, ma sintomi di una identica logica che stravolge il fine ultimo del “prendersi cura”. A proposito del dibattito sulle direttive anticipate di trattamento il card. Martini scriveva: “occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti.

    In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete, salvo eccezioni ben definite, di valutare se le cure che gli vengono proposte sono effettivamente proporzionate (Giulio Einaudi editore 2012)”. Un terzo scenario riguarda il complesso universo dell’adolescenza, connotato da innumerevoli cambiamenti fisici, psicologici, emotivi e relazionali. È la fase della vita in cui il giovane progetta il proprio futuro, una fase instabile dove vulnerabilità e responsabilità hanno un rapporto strettissimo. Infatti la fragilità dell’adolescenza ci pone una sfida molto impegnativa che richiede agli adulti di esserne all’altezza. La dimensione nuova dell’adolescenza è il bisogno di socializzazione per liberarsi dai legami protettivi della famiglia. L’estrema familiarità con il mondo web oggi permette ai ragazzi di ampliare le loro conoscenze e di esplorare nuove amicizie in tempo reale. Ma proprio questa socializzazione virtuale ha comportato aspetti negativi e fallimenti sociali, provocando nei giovani utenti solitudine e depressione.
    Sede degli incontri
    AMBROSIANEUM
    Fondazione Culturale
    Via delle Ore, 3 - 20122 - Milano - MM1 - MM3 Fermata Duomo
    Tel 02.86464053 - Fax 02.86464060 - orario segreteria 9-13
    E-mail: info@ambrosianeum.org - www.ambrosianeum.org
    Scarica il programma in pdf

La buona medicina

(quando il malato racconta, il medico deve ascoltare)

Milano, 15 febbraio: presso la Fondazione Ambrosianeum
Relatori: Vittorino ANDREOLI, Giorgio COSMACINI, Roberto SATOLLI, Alberto SCANNI

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